Triennale Milano: il progetto urbanistico del Quartiere Triennale

Triennale di Milano

Triennale di Milano

Triennale di Milano: il progetto urbanistico del Quartiere Triennale nel 1947, nell’immediato dopoguerra. Fonti e documenti per lo studio della storia di Milanodalla rivista d’arte e cultura Emporium, numero di luglio 1946. E’ annunciata per il 1947 l’ottava edizione della Triennale. Uscita dal lungo periodo di stasi determinato dalla guerra, la Triennale di Milano intende rivedere le proprie funzioni e i propri mezzi organizzativi alla luce della dura realtà economica o della realtà sociale. È questa infatti la base del programma dell’VIII Triennale, tendente ad orientare ogni sforzo dell’Italia e dei paesi europei verso la ricostruzione, intesa, non solo nel senso di nuove costruzioni di quanto merita di essere ricostruito, ma essenzialmente di costruzione nuova di quanto prima era solo parzialmente attuato o non esisteva affatto.

L’ottava Triennale di Milano dovrà affrontare e risolvere i temi che interessano le classi meno abbienti, a differenza di quanto avvenne (salvo eccezioni) per le esposizioni precedenti che si occuparono invece di temi interessanti le classi più agiate. Tutte le sue manifestazioni, quindi, saranno orchestrate dall’unico e grande tema, il più reale, il più sentito, il più drammatico che è oggetto di angoscia, desiderio, speranza per milioni di europei: la casa, la casa per tutti nelle sue varie accezioni e varianti.

Allo scopo di rendere tangibili tali nuovi orientamenti e sopra tutto di evitare la dispersione economica derivante dalla provvisorietà di costruzioni varie, la Triennale, riprendendo un’idea già felicemente sperimentata all’Estero, si realizzerà essenzialmente nella sua sezione italiana con la costruzione di un nuovo quartiere della città di Milano in parallelo con la Mostra internazionale nel Palazzo dell’Arte al Parco.

Il nuovo quartiere, che sarà una mostra permanente, sperimentale, vivente dell’architettura moderna, resterà ad esempio di quanto di meglio si vada maturando nel campo dell’architettura moderna stessa e delle arti decorative e consisterà in un’unità architettonicamente armonica, economicamente equilibrata ed urbanisticamente autonoma. Gli edifici di carattere pubblico saranno, nella maggior parte, progettati per pubblico concorso. Nel Quartiere Triennale saranno incrementati tutti i procedimenti di perfetta organizzazione del lavoro con particolare riguardo alla normalizzazione, unificazione, prefabbricazione.

In modo analogo e vivente si realizzerà la mostra delle arti industriali e di quelle decorative. Una caratteristica particolare del nuovo “Quartiere Triennale”, infatti, sarà, per molti edifici, l’arredamento degli alloggi studiati insieme alla costruzione, con particolare riguardo al problema della casa per le classi medie e per il popolo.

Tutto questo complesso programma / progetto  edile-urbanistico del Quartiere Triennale, però, non potrà presumibilmente essere realizzato per i primi mesi del 1947. Per questo, nelle sale del Palazzo dell’Arte troverà posto una visualizzazione dei progetti del nuovo quartiere e della mostra internazionale. Infatti, attraverso la sintesi delle iniziative, delle proposte e delle realizzazioni che nel campo delle arti decorative e dell’architettura moderna concorrono alla ricostruzione, si mostrerà organica la visione del futuro quartiere. In relazione alla mostra degli edifici per abitazione, vi sarà una mostra degli arredi fissi adattabili, nella loro unificazione, a tutti i tipi di alloggio.

Francesco Tadini

Francesco Tadini è fondatore e direttore artistico di Spazio Tadini in via Jommelli 24 a Milano. Casa Museo e archivio delle opere di Emilio Tadini, sede di mostre ed eventi. Location.